Carissime Fibromialgiche lo so che è dura, ma bisogna provarci!

Carissime Fibromialgiche lo so che è dura, ma bisogna provarci!
La malattia sotto molti aspetti è come subire una grave perdita, la perdita di una cosa preziosa come la salute ed è più che normale trovare il tempo di piangere. Perché spesso capita che non si perde solo la salute ma, anche la propria indipendenza e nella peggiore delle ipotesi anche il lavoro. Una mare in tempesta che mette a dura prova la navigazione anche di un marinaio molto esperto; che solo grazie alla sua abilità, agendo sulla velatura della propria barca, può riuscire a sopravvivere. Allo stesso modo può darsi che voi non possiate far nulla per controllare la malattia che vi ha sconvolto la vita, ma come il marinaio potete agire sulla vostra “velatura”, ovvero sulle vostre risorse fisiche, psicologiche ed emotive. Nella genesi della malattia, dopo aver ricevuto l diagnosi, molti concludono che conoscere la dolorosa verità è meglio che vivere nell’incertezza e nella paura. Perché la paura può paralizzarvi invece sapere cosa vi sta succedendo, vi permette di pensare a cosa potete fare, e spesso questo si riflette in modo positivo perché attiva l’istinto di sopravvivenza che è insito nelle risorse umane. Può darsi che sentiate il bisogno di saperne di più sulla vostra malattia, procurandovi dei libri dalla biblioteca per imparate più cose per affrontarla. Attraverso la conoscenza potete imparare quali sono le cure disponibili e i metodi per poter affrontare la malattia, potreste scoprire che la vostra situazione forse non è così disperata come temevate. Potreste persino trovare qualche motivo per essere ottimisti. Anche se le vostre capacità fisiche sono diminuite, forse dovete ricordare a voi stessi che ciò non significa necessariamente che anche le vostre qualità mentali ed emotive ne abbiano risentito. Ad esempio, avete ancora l’intelligenza e la facoltà di organizzarvi e ragionare? Forse avete ancora il vostro sorriso cordiale, il desiderio di rendervi utili e la capacità di essere buoni ascoltatori e veri amici. Ciò che più conta, avete ancora la vostra fede. Inoltre, ricordate che pur non potendo cambiare tutte le vostre circostanze, potete ugualmente decidere come reagire ad esse. Il modo in cui reagite alla malattia dipende da voi. La malattia, per quanto vi condizioni, non vi potrà mai privarvi di questo potere.
Cercate di mantenete i contatti con gli altri. Molti studi medici, confermano che avere contatti sociali fa bene alla salute. Però, il problema potrebbe essere che alcuni amici hanno smesso di farvi visita. Per il vostro stesso bene, dovete fare qualcosa per evitare di essere sempre più isolati. Potete far questo, limitando i commenti sulla vostra malattia, affinché gli ospiti non si stufino di sentirne parlare, la malattia non deve soffocare tutti gli altri argomenti. Non lasciate che la vostra malattia o infermità riempia ogni attimo della vostra vita. Se siete costretti in casa, potreste provare a rilassarvi ascoltando musica soft, leggendo un libro, facendo un bel bagno, scrivendo lettere o poesie, dipingendo, suonando uno strumento, parlando con un amica fidata o impegnandovi in attività analoghe. Se siete nelle condizioni fisiche di potevi muovere fate una passeggiata, fate un giro in macchina. Resistete perché è vero che la malattia può entrare nella vostra vita, ma non è detto che la debba controllare.