Sappiamo tutti per esperienza vissuta, che affrontare la vita non è facile. l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e ci può riservare, a volte gioia e felicità, ma a volte anche sofferenza e dolori. In particolare quando si viene colpiti da una malattia come la Sindrome fibromialgica tutto diventa più difficile. Quante volte ripetiamo questa frase: “Non ce la faremo mai”, un’auto-sabotaggio che inconsciamente frena la nostra forza di reazione. Non sempre la nostra mente va d’accordo con i cambiamenti che si susseguono nel corso della vita, li vede sempre come un potenziale pericolo. Per questo motivo, crea delle barriere naturali che provocano un disagio, e deve trovare una soluzione a situazioni mai provate prima. Ecco perché a volte è difficile uscire fuori da quel confine che chiamiamo “zona di comfort”. Un confine marcato da tutte le cose che conosciamo e che abbiamo già fatto, che consideriamo sicure. Tutto quello che ne sta al di fuori, causa paura e timore. Il risultato di questo comportamento se protratto per tanto tempo ci fa perdere la fiducia in noi stessi e con il passare tempo ci adagiamo e rinunciamo alle migliori occasioni per poter migliorare la qualità della nostra vita. Un circolo vizioso senza fine in cui meno pensiamo di valere, meno facciamo e ancor meno pensiamo di valere. Le persone che conosciamo si aspettano di vedere la persona malata in disordine, con le lacrime che le colano sul viso, che prende pillole a destra e manca, invece per rispetto verso noi stessi e verso il prossimo, seppur sofferenti, ci trucchiamo, ci vestiamo bene e forze permettendo usciamo di casa. La cosa certa è, che dietro a questa maschera, indossata solo per adattarsi a tutti quelli che le circondano c’è una profonda sofferenza. Uscire fuori dalla porta di casa per vedere il mondo, incontrarsi con le persone che si amano e gli amici sono dei veri toccasana, pur nella consapevolezza che consumeranno molte energie, e per molti giorni soffriremo come ricompensa di un eccesso che per gli altri è normalità. Nella malattia si impara ad apprezzare le piccole cose che gli altri danno per scontato, come fare una doccia, alzarsi dal letto, preparare la cena, compiti molto gravosi per chi è malato, ma che rappresentano grandi conquiste quando si raggiungono, perché danno grandi soddisfazioni. Dopo qualsiasi eccesso si paga sempre il conto, perché si fa tutto con fatica già al mattino per alzarsi dal letto, preparare la colazione o mettere insieme una frase. La fibromialgia non è solo il dolore, ogni movimento è limitato fino al punto da compromettere anche l’autonomia personale, una situazione estenuante sia fisica che mentale. Non c’è mai un momento in cui, anche prendendo farmaci, ci si sente bene. Ma nonostante tutto ce la faremo!