Il titolo ricorda la trama di un film di avventure, una di quelle storie avvincenti di un romanzo da leggere tutto d’un fiato, e non il mondo sommerso tutto da scoprire, relativo a tante persone di cui nessuno si preoccupa da 33 anni. Eppure, viviamo in una società in continua evoluzione, soprattutto in campo Medico, dove le nuove tecnologie messe a disposizione della ricerca hanno permesso di raggiungere grandi traguardi, ma allo stesso tempo hanno portato alla luce tante nuove malattie, che spesso si diffondono su larga scala. Una di queste è la Sindrome fibromialgica, una malattia invisibile ancora in attesa di una sospirata “cura definitiva”. Il punto centrale attorno a cui ruota la questione è molto chiaro: “affinché siano concesse le facilitazioni è indispensabile che la malattia venga riconosciuta”. In caso contrario vengono a mancare anche tutte le tutele previste. Si tratta di un principio che si basa proprio sul riconoscimento della peculiarità della situazione di chi si trova in uno stato di difficoltà conclamato. Noi sappiamo benissimo che non è semplice trovare una soluzione a tante malattie; sappiamo che occorre lavorare sodo, sappiamo che questi studi sono condotti da Medici ricercatori, esseri umani come noi, che sono chiamati a questa vocazione per trovare la causa e le cure giuste. Purtroppo nel nostro paese, la burocrazia attanaglia e complica notevolmente le cose, ecco perché i tempi si allungano e tutto diventa farraginoso e fa allontanare sempre di più le soluzioni. A volte sembra di essere quasi vicini al traguardo, ma all’improvviso si cede il passo a delle priorità più urgenti ed improcrastinabili. Il sentirsi trattati diversamente o avere la sensazione di essere abbandonati dallo Stato, oltre alla sfiducia aggrava la sofferenza della malattia e ne impedisce qualsiasi miglioramento. Riconoscere la malattia è sicuramente un provvedimento determinante per assicurare ai malati le tutele previste, ma la tutela più importante è quella di togliere questi malati dalle mani di falsi guaritori, di chi promette cure miracolose e da professionisti senza scrupoli che lucrano sulla fragilità delle persone. Non è ovviamente semplice, la strada potrebbe essere lunga e complessa, ma ci sono delle buone possibilità che la fibromialgia venga finalmente riconosciuta come malattia cronica e invalidante dallo Stato. Questo è quello che da 33 anni aspettano i malati di Fibromialgia, che attualmente sono considerati “clandestini della Sanità”.