L’indifferenza è un atteggiamento, è un segnale pericoloso dilagante e sibillino della nostra società. L’indifferenza è anche freddezza nei confronti del dolore e della sofferenza degli altri ed è più pericolosa della stessa violenza. Ormai sono tanti gli anni che sentiamo pronunciare promesse legate alla Fibromialgia, promesse che mai si sono concretizzate, noi comunque non ci perdiamo d’animo e ci auguriamo che le istituzioni possano finalmente porre rimedio a questa situazione che si è protratta per tantissimi anni, tutto questo a discapito di persone fragili, che la vita mette a dura prova. Allora non prolungate ulteriormente la sofferenza di chi si sente abbandonato da coloro che hanno il dovere di occuparsi di loro. Gli ultimi dati epidemiologici e clinici ottenuti sulla Fibromialgia, possono aiutare a migliorare il percorso diagnostico terapeutico e incentivare finalmente un approccio più personalizzato. Si stima che La fibromialgia è la terza patologia reumatologica più diffusa nel nostro Paese e rappresenta da sola il 20% di tutte le diagnosi che vengono formulate in ambito ambulatoriale. Carissimi politici e sanitari è fondamentale riuscire a perfezionare l’assistenza ai malati. Tra i cittadini affetti da questa patologia sta crescendo l’aspettativa delle cure e la richiesta di una doverosa garanzia assistenziale per tutta la durata della malattia (art. 32 della Costituzione). E’ arrivato il momento di rompere il muro di questo silenzio che dura dal 1992, di dare finalmente esito alle aspettative di persone che vivono nella sofferenza tutti i giorni; significa che medici specialisti attraverso i PDTA devono farsi carico di questi pazienti, dalla diagnosi fino alla gestione della disabilità. Il malato fibromialgico deve essere curato in ambienti dedicati, al cui interno deve lavorare personale medico specializzato e adeguatamente formato sulla sindrome Fibromialgica. Nel mondo sono stati abbattuti tanti muri, essi hanno sempre rappresentato il limite nei rapporti umani, se ci impegniamo tutti insieme, riusciremo a buttare giù anche il muro che rende invisibili i malati di Fibromialgia. Allora che il 2020 sia l’anno dell’equità anche per i Fibromialgici.