Le parole che noi pronunciamo sono importanti perché consentono agli altri di capire chi siamo e come viviamo. Va da sé che le parole non possono essere disgiunte dalla realtà e fanno la differenza solamente se nella mente di chi legge imprime indelebilmente il vero significato. La parola non è dunque innocua, interscambiabile, fungibile, è semmai densa, unica, specifica e agisce su diversi strati della comprensione. Se pronunciamo la parola fibromialgia siamo sicuri di trasmettere in modo adeguato il messaggio, il pensiero di quello che vogliamo comunicare? Siamo sicuri che rappresentiamo realmente il vissuto di chi ne è affetto? Le parole hanno il potere di trasferire emozioni, e se usate in modo appropriato, sono in grado di modificare enormemente la percezione degli altri. Attraverso le parole esprimiamo idee, desideri, stati d’animo e sentimenti: per questo motivo, un corretto uso delle parole è fondamentale per il dialogo e la comprensione sia verso noi stessi che verso gli altri. Le parole, quando vengono pronunciate, coinvolgono tutto il nostro corpo e la situazione che stiamo vivendo, suscitando una serie di emozioni che vanno ad infondere una particolare energia. Per questo motivo dobbiamo stare attenti nell’esprimerci, ed abituarci all’attenzione delle espressioni verbali come di quelle non verbali. La forza delle parole è tale che, per causare una profonda allegria o un’immensa tristezza, non è necessario usarne troppe. Ecco perché usando le parole in modo consapevole, possiamo modificare o cambiare la realtà rendendo visivo il suo significato. Noi sappiamo bene che la parola fibromialgia è la composizione di due parole: Fibro relativo al tessuto fibroso o connettivo come tendini e legamenti, e dalla parola Mialgia, per indicare il dolore muscolare termine che deriva dal greco “mys”, ossia muscolo, e “alghìa”, che significa dolore. La parola fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose, come legamenti e tendini una condizione che viene definita Sindrome, poiché contemporaneamente possono essere presenti più segni e sintomi clinici. Conosciamo il dolore, quello fisico del corpo, sappiamo cos’è perché ne abbiamo fatto esperienza nel corso della nostra vita, in un modo o in un altro. Possiamo ricordarlo, riviverlo, descriverlo ed è così che cerchiamo di renderlo leggibile agli altri. Il dolore, quando è vissuto sulla propria pelle, difficilmente può essere comunicato a chi ci è vicino, perché le sue caratteristiche la sua severità, restano connesse all’unicità dell’esperienza di chi lo soffre. Se il dolore non può essere individuato tramite radiografie e risonanze, lo rende meno reale. Per questa ragione sfugge all’oggettivazione, rimane inafferrabile nella caducità di ogni spiegazione, e non può essere descritto senza che quella stessa descrizione si declini in un numero infinito di varianti. Allora quando diciamo sono fibromialgica, non sempre riusciamo a far comprendere il nostro vissuto e le nostre difficoltà!!!!