Le persone affette dalla Sindrome fibromialgica, malattia ancora non riconosciuta ed invisibile per la sanità, molto spesso vengono accusate di essere ipocondriache perché impossibilitate a dimostrare Il loro malessere. Capita anche che, viene identificato come un’espressione di uno stress psisomatico, segno di un macchinoso processo mentale che porta ad ansia, a crisi di panico e alla depressione. Una storia che purtroppo si ripete quando non riescono ad associare questi sintomi ad una Sindrome come la fibromialgia. Le malattie ancora invisibili nascondono spesso la vera natura dei numerosi sintomi e delle manifestazioni che giorno dopo giorno diventano sempre più limitanti ed insidiose. Sono malattie che agli occhi degli altri non esistono, non mostrano segni fisici e ti fanno apparire come una persona normale. Questa parola “normale” pronunciata con facilità, è una parola che “odio” perché molto spesso viene cucita addosso a persone, il cui dolore è invisibile come la stessa malattia. Per cercare una risposta ed avere una diagnosi queste persone, con un rituale consolidato da anni, effettuano pellegrinaggi da uno studio medico all’altro, spesso anche in regioni diverse con ricoveri che, molto spesso, portano ad un nulla di fatto, ma lasciano una devastazione dell’anima tanto grande e distruttiva da lasciarli annientati. I malati invisibili perdono il sonno, sono costretti a lottare per dimostrare che il loro dolore è reale. Una malattia invisibile come la Sindrome fibromialgia è un male vero che devasta la vita, e non dovrebbe essere necessario dirlo, la condizione ottimale sarebbe quella di trovare medici preparati disposti a lottare al loro fianco. Se dico questo è perché sono tantissime le storie che ascolto e che raccontano, persone che devono intraprendere cammini difficili a volte anche umilianti. Serve assolutamente una diagnosi precoce per fermarne la degenerazione, altrimenti diventa tardi per arginare i danni. Il dolore dei malati invisibili che io conosco e con cui dialogo tutti i giorni, lascia segni profondissimi, svuota l’anima, cambia la vita. Davanti a ciò che non vedi non vi sono linee da seguire, deve esserci solamente la volontà e l’attenzione da parte della scienza, delle istituzioni e della società.