Quello che racconto non è altro che il vissuto di tante persone che si imbattono in una malattia chiamata Sindrome fibromialgica! La tua vita scorre normalmente, ad un tratto cominci a sentire astenia, dolori in diverse parti del corpo e ti accorgi che anche il peso di un lenzuolo sulle gambe può causare dolore. L’apparato digerente va in tilt, con fasi di costipazione e diarrea. Il tuo cervello si concentra solamente sul dolore diffuso e incalzante, che indelebilmente fissa la paura nel domani, cominci ad avere difficoltà di concentrazione e non ricordi neanche le cose più banali, non è difficile prevedere che l’impatto negativo di questa sintomatologia nella tua vita può rendere le azioni che vengono compiute abitualmente, traguardi irraggiungibili. La reazione iniziale include un profondo senso di smarrimento e sconforto, esacerbato peraltro da altri sintomi che comprendono, oltre al dolore muscolo-scheletrico diffuso, affaticamento e astenia, disturbi del sonno, emicrania, intorpidimento e formicolio delle parti del corpo doloranti, sindrome del colon irritabile e disturbi della sfera affettiva. L’eterogeneità di questi sintomi rende difficoltosa la diagnosi da parte dei medici, anche alla luce del fatto che dalle indagini diagnostiche non si evidenziano alterazioni del sistema muscolo-scheletrico. Per tanti medici molto spesso questo complesso di sintomi viene ricondotto ad un fattore psicologico. Poi quando la patologia si aggrava, ci si rende conto che si tratta di qualcosa di più complesso, che richiede un’attenzione specifica. Anche l’intensità del dolore percepito e la paura di muoversi sono in relazione con la gravità del quadro clinico. Come persona che soffre di questa patologia da diversi anni posso raccontare che la fibromialgia, è come un mostro con tanti tentacoli che ti stringe la testa, le braccia, le gambe, il colon e fa sentire dolore, ti trattiene nell’immobilità e anche se provi a divincolarti è tutto inutile. La tua quotidianità viene rallentata e non riesci più a tenere il passo. Allora, mi rivolgo a te che ne sei esente, sappi che è importante sensibilizzare i familiari, gli amici e i medici sull’argomento, perché si deve assolutamente dare voce a questo dolore “muto”. Io lo faccio tutti i giorni e tu?
73Silvia Piccerillo, Antonella Cannuccia e altri 71Commenti: 23Condivisioni: 30Mi piaceCommentaCondividi